Meredith Kercher, studentessa di origine inglese che andò in Italia nel 2007 è stata trovata morta nella città di Perugia dove si trovava su un programma Erasmus. La difesa critica gli investigatori forensi per il modo com’è stato raccolto il DNA dalla scena del delitto dicendo che ci è stata contaminazione.
I primi indagati sono Raffaele Sollecito e la sua fidanzata Amanda Knox. Un terza indagata, Rudy Hermann Guede, ventuno anni, dalla Costa D’avorio, è il primo ad essere giudicato colpevole dato che test del DNA hanno rilevato le sue impronta macchiate di sangue sul cuscino di Meredith e nel bagno trovate le sue feci. A causare le morte della giovane Meredith è una ferita al collo causata da un coltello. Il coltello trovato nell’appartamento di Sollecito aveva le impronta di Knox, di conseguenza implicando lei nel omicidio di Kercher. Knox dichiara di essere stata in stato confusionale causata dall’assunzione di droghe.
Patrick Lubumba è stato arrestato alle prime indagini nel caso Kercher ed imprigionato per quattordici giorni. Lubumba era il proprietario del bar in cui lavorava Knox. Le accuse contro do lui erano infondate ed è stato rilasciato. Lubumba sta facendo cause alla giustizia Italiana ed è in corte per risarcimento.
Adriano Tagliabracci, un testimone per la difesa, sostiene che le tracce del DNA trovata sul coltello sono troppo scarse perché sia attribuito con certezza a quello di Knox. In più, la polizia della forense dice che il taglio sulla gola di Kercher che ha causato la morte della giovane, non combacia con la lama del coltello trovato.
L’accusa fa notare dei fumetti Manga trovati nell’appartamento di Sollecito; fumetti giapponesi che dimostrano vampiri che assassinano una ragazza in un gioco di sesso e violenza. L’accusa dice che gli omicidi raccontati in questi fumetti sono svolti in modo simile all’omicidio di Kercher. La difesa respinge queste supposizioni, riferendo ad essi come infondate e senza prove.
La difesa critica il modo in cui la squadra delle forensi ha raccolto l’evidenza sul caso. Basa queste allegazioni sul fatto che i guanti usati della squadra forensi sono stati usati due volte o più nell’investigazione, quando è critico in queste circostanze che non si usino più di una volta per non contaminare tracce del DNA. Inoltre, aggiunge la difesa, un fermaglio di reggiseno, su cui trovato il DNA di Sollecito, e stato trovato solo con una seconda investigazione del luogo. La difesa sostiene che la squadra forense non ha fatto la raccolta di tracce di DNA in modo rigoroso come richiesto in questi casi.
La difesa ha chiesto al giudice, Giancarlo Massei, di annullare temporaneamente il processo sostenendo che non hanno avuto accesso alle prove del DNA ottenuti dall’accusa. Il giudice ha respinto la richiesta e confermato l’uso dei test del DNA. Il giudice, Gian Carlo Massei, da ad’ intendere che I due, Raffaele Sollecito e la sua fidanzata Amanda Knox, saranno trovati colpevoli del reato. La sentenza finale non sarà data fino all’inizio del 2009. Knox e Sollecito saranno tenuti nel carcere di Perugia fino a quel tempo.